FOGGIA: CATTURATO LEONARDO GESUALDO, ESPONENTE DI VERTICE DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATAFOGGIA: CATTURATO LEONARDO GESUALDO, ESPONENTE DI VERTICE DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
Nelle prime ore di questa mattina, le forze speciali dei Carabinieri hanno fatto irruzione in un’abitazione situata nelle zone periferiche di Foggia, individuando e arrestando Leonardo Gesualdo, pregiudicato di 39 anni considerato figura di rilievo nell’ambito della “Società foggiana”. L’uomo era attivamente ricercato per il reato di partecipazione a organizzazione mafiosa.
L’operazione rappresenta il culmine di un’attività investigativa prolungata, condotta negli ultimi mesi dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia. Gli inquirenti, operando sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari – guidata dal Procuratore Roberto Rossi – erano finalmente riusciti a identificare il nascondiglio utilizzato dal ricercato, che si sottraeva alla giustizia da cinque anni.
Il 39enne, riconducibile al gruppo criminale “Moretti Pellegrino Lanza” (appartenente alla cosiddetta Società Foggiana), figurava nell’elenco ministeriale dei latitanti considerati pericolosi. La sua fuga risaliva al 16 novembre 2020, quando si era reso irreperibile per evitare l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta denominata “Decima Bis”, coordinata dalla DDA di Bari. Nel processo di primo grado era stato condcondannato a una pena detentiva di 12 anni.
L’indagine “Decima Bis” costituisce il proseguimento naturale dell’operazione “Decima Azione” della Direzione Distrettuale Antimafia barese e ha permesso di delineare gli assetti organizzativi e le attività illecite di tre gruppi criminali della Società foggiana. Questi clan, storicamente in contrasto fra loro per conquistare la supremazia interna e il dominio degli affari illegali cittadini, disponevano di una “cassa comune” destinata a finanziare le retribuzioni degli affiliati in base ai loro incarichi, le spese gestionali dei membri e l’assistenza legale per i detenuti appartenenti all’organizzazione.
Il latitante è stato svegliato dalle detonazioni controllate che hanno preceduto l’irruzione delle unità speciali nel rifugio – secondo le modalità operative standard dei reparti d’élite – e si è consegnato senza tentare di resistere. Durante la perquisizione sono stati sequestrati documenti d’identità contraffatti, diversi migliaia di euro in banconote e un’arma da fuoco calibro 7,65 con numero di serie cancellato, completa di caricatore inserito contenente sei proiettili.
