Oltre cinquanta incivili multati grazie alla videosorveglianza ambientale
Il fenomeno dell’abbandono selvaggio di rifiuti che affligge il nostro territorio ha trovato una risposta decisa da parte dell’amministrazione di San Marco in Lamis. Il comune garganico ha messo in campo un’arma tecnologica efficace: le fototrappole hanno permesso di individuare e multare più di 50 persone che si sono rese responsabili di comportamenti vergognosi ai danni dell’ambiente.
Un territorio sotto assedio
Chi vive in questo angolo di Puglia conosce bene la piaga che da troppo tempo deturpa strade, campagne e zone periferiche. Sacchetti dell’immondizia gettati dal finestrino, mobili abbandonati lungo le strade di campagna, elettrodomestici scaricati nei fossi: uno scempio che danneggia non solo l’ambiente ma anche l’immagine del nostro paese.
L’amministrazione comunale, supportata dai vigili urbani, ha quindi scelto di passare all’azione con un sistema di controllo elettronico posizionato nei punti più critici del territorio. Le telecamere nascoste hanno iniziato a registrare tutto, cogliendo in flagrante chi pensava di poter continuare impunemente a trasformare il nostro paesaggio in una discarica a cielo aperto.
Le prove non mentono
I risultati del monitoraggio hanno portato alla luce una realtà sconcertante: decine di cittadini che, con la massima tranquillità, si liberavano di ogni tipo di rifiuto. Dalle riprese emerge un quadro desolante di inciviltà: auto che si fermano per scaricare materiali edili, persone che gettano sacchetti pieni di immondizia, cittadini che abbandonano vecchi mobili come se fossero in una discarica autorizzata.
Il primo cittadino non ha usato mezzi termini nel commentare i risultati dell’operazione: “Chi sporca il nostro territorio deve pagare. Non è più tempo di tollerare chi distrugge quello che tutti insieme cerchiamo di proteggere e valorizzare.”
Sanzioni salate per i trasgressori
Le conseguenze per chi è stato pizzicato dalle telecamere sono state immediate e pesanti. Le multe comminate vanno da 200 a 600 euro, cifre che fanno riflettere chi ancora pensasse di poter continuare con questi comportamenti. In alcuni casi, i responsabili sono stati anche obbligati a bonificare personalmente le zone che avevano inquinato.
Il comandante della polizia locale ha sottolineato come l’effetto deterrente sia stato immediato: “Da quando è partita l’operazione, gli episodi di abbandono irregolare sono calati drasticamente. La gente ora sa che potrebbe essere osservata e questo cambia tutto.”
Un progetto più ampio
L’utilizzo delle fototrappole si inserisce in una strategia complessiva che punta a cambiare la mentalità dei cittadini. Sono previste campagne educative nelle scuole, giornate di pulizia collettiva e il miglioramento dei servizi di raccolta differenziata.
Come ha spiegato l’assessore all’ambiente: “L’obiettivo finale non è riempire le casse comunali con le multe, ma far capire a tutti che rispettare l’ambiente è un dovere civico. Vogliamo che il nostro paese diventi un modello di pulizia e rispetto per il territorio.”
Un esempio da seguire
L’iniziativa di San Marco in Lamis sta suscitando interesse in tutta la provincia. Altri comuni stanno valutando l’adozione di sistemi analoghi per combattere un problema che purtroppo non conosce confini amministrativi.
La speranza è che questo sia solo l’inizio di un cambiamento culturale che porti tutti a considerare il territorio non come un posto dove liberarsi dei propri rifiuti, ma come un bene comune da preservare e proteggere.
L’operazione di controllo continuerà nei prossimi mesi, con l’obiettivo di consolidare i risultati raggiunti e di estendere la sorveglianza ad altre zone del comune. Solo così si potrà sperare di restituire al nostro territorio la dignità e il decoro che merita.